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A cura di Redazione NapoliToday

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Un napoletano tra i migliori wedding planner del mondo: l'intervista ad Armando De Nigris

Riconosciuto tra i migliori organizzatori di matrimoni del mondo, De Nigris è stato inserito anche nella lista dei migliori wedding planner di Napoli

Il wedding planner, cioè l’organizzatore di matrimoni, è una figura nata nel mondo anglosassone, importata, poi, in Europa sul finire degli anni ’90. In Italia si è affermata a partire dal 2000, ma, negli ultimi anni, la sua richiesta da parte delle coppie che vogliono pianificare il matrimonio nei minimi dettagli è cresciuta vertiginosamente. Secondo il portale Justpro.it il nostro Paese vanta ottimi professionisti con un rapporto qualità/costi competitivo rispetto ad altri paesi europei. Numerose sono, infatti, le imprese del settore che stanno investendo in Italia e che richiedono competenze sempre più specifiche e riconosciute. Tra le eccellenze italiane figura Armando De Nigris, napoletano di nascita e romano di adozione, che è stato riconosciuto tra i migliori wedding planner del mondo dal prestigioso Premio internazionale Ziwa -Zankyou international wedding awards, promosso dalla rivista specializzata Zankyou. De Nigris è risultato anche l’unico vincitore nella sua categoria nelle tre regioni italiane più inclini al matrimonio (Campania, Lazio e Lombardia) oltre a essere stato inserito nella lista dei migliori organizzatori di matrimonio a Napoli dalla rivista Zankyou. Allievo della scuola di Enzo Miccio, De Nigris, organizza matrimoni soprattutto in Campania, Lazio e Lombardia. Napolitoday lo ha intervistato per sapere come è nata la sua passione per questo mestiere e quali sono i servizi che offre un wedding planner.

È stato riconosciuto tra i migliori wedding planner al mondo. Qual è il segreto del suo successo?

“Il successo? Cos’ è il successo? Il successo, se esiste, è effimero. La passione e i suoi risultati sono concreti. Semplicemente sono me stesso come nella vita, così nel lavoro. Sono una persona spontanea in tutto, un po’ come direbbe mio padre “Come mi leggi, così mi scrivi!”; per me non esiste il successo né nella vita privata né in quella lavorativa, da ognuno di noi c’è sempre da imparare ed ognuno di noi è una storia unica. Il premio Ziwa è stato un grande onore e l’incoraggiamento a fare sempre meglio. Come per tanti altre professioni, non ci si ferma mai, c’è sempre da imparare e tanto da dare”.

Com’è nata la passione per questo mestiere?

“Un po’ per caso, un po’ per necessità, un po’ per curiosità. Ricordo che già da ragazzino mi piaceva immaginare e osservare il lavoro del “dietro le quinte” di un evento. C’è una magia, ma anche tantissimo lavoro in ogni organizzazione, sia dal punto di vista creativo sia da quello pratico. Ho avuto poi la fortuna che si unissero caso e necessità: per comprare la mia prima Vespa, a 15 anni, iniziai a lavorare come animatore e a collaborare a qualche piccolo evento, e così…”.

E’ stato allievo della scuola di Enzo Miccio. Si può dire, in questo caso, che l’allievo ha superato il maestro?

“Fermiamoci… oggi in Italia la parola ‘Matrimonio’ può essere sostituita anche con la parola Miccio. Enzo Miccio è il dio indiscusso del mondo dei planner. Quando mi iscrissi ad un suo corso, lo feci pensando che per battere il migliore, devi conoscere il migliore e le sue strategie. Ma come posso superare un uomo che racchiude in sé la parola wedding!?”

Quali sono i servizi che offre un wedding planner?

“Direi, soprattutto, quali sono i servizi che non offre un wedding planner!? Purtroppo oggi il wedding planner viene scambiato per il fiorista o per l’allestitore. Professionisti anche loro, ma che si occupano solo di una piccola e specifica parte del lavoro. Non è così per il planner, che è appunto pianificatore e organizzatore, ha una visione di insieme e mette in sintonia fornitori e tempi; ascolta i dubbi e cerca di far diventare realtà un qualcosa di irreale. È proprio questo trasformare un sogno in realtà che non fa definire uno storico di servizi; il planner, è colui che potrà seguire l’organizzazione di un evento in toto o parziale”.

Nell’organizzazione di un matrimonio qual è il momento più importante?

“A mio parere non esiste un momento più o meno importante. Tutta l’organizzazione di un matrimonio è importante, basta sbagliare una virgola per combinare una bella frittata. Certo il giorno stesso del matrimonio resterà il momento più importante per la coppia, ma per noi che facciamo questo lavoro è un po’ come nel calcio: la gara si vince in allenamento! E poi c’è anche un’altra cosa da considerare: quello che per noi a volte rischia di diventare, con il tempo, solo un lavoro, per le coppie che ci assumono si tratta invece di molto altro. Alla fine, tra le cose più importanti, c’è anche la soddisfazione di aver reso davvero unico, memorabile e perfetto il sogno di altre persone”.

Nel suo lavoro si definirebbe più innovativo o più tradizionalista?

“Mi definisco tradizionalista, ma con una marcia in più. Cerco di fondere la tradizione e le usanze popolari con l’innovazione, un po’ come l’accoppiamento classico e moderno. Bisogna stare molto attenti. Basta esagerare anche appena appena, in una direzione o nell’altra, e salta ogni equilibrio, ogni armonia, trasformando una festa in incubo”.

Ho letto sul suo sito che ha acquisito tecniche e stili diversi ispirandosi ai suoi numerosi viaggi. Qual è stato quello che ha influito maggiormente sul suo modo di lavorare?

“Premetto che amo fare soprattutto il turista in Italia, che riserva sorprese infinite, nelle bellissime differenze regionali e locali di usi e abitudini. Spesso mi fermo a parlare con gli anziani. Mi faccio raccontare tante cose del luogo e anche della loro vita, ovviamente privilegiando il racconto del loro matrimonio! Dalle storie di altri tempi elaboro idee nuove e cerco di mescolare gli ingredienti della tradizione a quelli della modernità. Da qui nasce uno stile personale. Come per gli stilisti che guardano sempre al passato e da quello attingono per qualcosa di straordinariamente nuovo ogni volta”.

Qual è stata la location più particolare in cui hai organizzato un matrimonio?

“Una fattoria. Può sembrare poco originale, ma in realtà tutto partiva dall’idea di ricostruire uno spaccato della Napoli antica, tra usi, costumi e mestieri, inserendo in questa ricostruzione anche un percorso enogastronomico per gli invitati. Un lavoro incredibile, tra rustico e moderno, che mi ha dato grandi soddisfazioni!”

Ora a quali progetti sta lavorando?

“Al momento ho sulla scrivania tanti progetti e molte richieste di organizzazione e consulenza da valutare. E poi sto cercando di realizzare un progetto al quale tengo molto, insieme a validi professionisti di diversi settori. Ma ne riparleremo!”

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