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A cura di Redazione NapoliToday

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Alimentazione del bambino dallo svezzamento ai 3 anni: i consigli della nutrizionista

"Bisogna evitare il consumo smisurato di pasta e pane a discapito di legumi e altri cereali, l'eccesso di carne e formaggi a discapito di uova e pesce, e aumentare il consumo di frutta e verdura". L'intervista alla dott.ssa Daniela Vitiello

Sin dai primi anni di vita i bambini devono apprendere sane e corrette abitudini alimentari per crescere bene e preservare il proprio stato di salute in età adulta. Le cattive abitudini alimentari apprese da piccoli possono, infatti, predisporre a diverse malattie, come ipertensione, arteriosclerosi, obesità, diabete ecc. Essere obesi in età infantile, ad esempio, fa aumentare il rischio di incidenza di malattie cardiovascolari e sindrome metabolica. La prevenzione, quindi, inizia dall’infanzia! La dieta dei bambini, in base al proprio fabbisogno energetico, deve garantire il giusto apporto di nutrienti non solo per prevenire le malattie correlate all’alimentazione, ma anche per assicurare la normale crescita dell’individuo. Dando per scontato che sono le mamme a dover decidere quanto a lungo desiderano allattare, generalmente dopo la prima candelina (o anche dopo i primi sei mesi) il latte materno (o vaccino o di crescita) non è più l’alimento principe della dieta infantile, e il bambino può condividere i pasti con il resto della famiglia. Basta solo che la mamma e il papà abbiano piccole accortezze come, per esempio, tagliare il cibo a pezzettini in mondo da renderlo facile da masticare.

Come si devono comportare, quindi, i genitori in questa delicata fase di crescita del bambino? NapoliToday ha chiesto consigli alla dott.ssa, biologa nutrizionista, Daniela Vitiello.

Dalla poppata allo svezzamento 

Nonostante sia importante l’allattamento al seno, poiché conferisce l’immunità al bambino, lo svezzamento costituisce una fase fondamentale della vita del neonato. Dal sesto mese di vita compiuto, il latte materno da solo non è più sufficiente a soddisfare il fabbisogni nutritivo del bambino. Si passa dagli alimenti solidi ai semi liquido – solido. E’ importante essere seguiti dal pediatra di fiducia e non affidarsi al fai da te. Gli alimenti “nuovi” vanno introdotti poco per volta.

Quali sono i primi cibi da introdurre?

I pasti consigliati sono 5: colazione, spuntino, pranzo, merenda, cena. In base alle proprie abitudini culturali e religiose, si inizia a somministrare:

  • vegetali cotti, in brodo, passati o tritati come patate, carote, zucchine
  • frutta grattugiata senza l’aggiunta di zuccheri
  • crema di riso nel latte o semolino

Per proseguire con:

  • fonti di carboidrati come riso, pasta, mais, porridge, akamu, tapioca, yucca
  • fonti di proteine: montone, tacchino, agnello, pollo, manzo, pesce, capretto, maiale (meglio prodotti freschi di qualità che omogenizzati)
  • fonti di lipidi dal pesce

Non abbiate fretta mamme! Questa è una fase particolarmente delicata ed è necessario che tutto avvenga in modo lento e naturale. Fate attenzione alle possibili allergie!

Una volta svezzato quali sono gli errori abituali?

Molti bambini non fanno colazione, un pò per pigrizia, un pò per errate abitudini acquisite in famiglia. Oppure, per essere rapide, le mamme scelgono di dare delle merendine troppo energetiche e piene di zuccheri. Saranno anche buone ma condizionano l’organismo. L’assunzione di troppi zuccheri comporta, in primis, il rischio di carie, un rapido innalzamento della glicemia con conseguente fame ulteriore in breve tempo. A lungo andare, questo stile alimentare aumenta il rischio di obesità. Altri errori più frequenti sono: consumo smisurato di pasta e pane a discapito di legumi e altri cereali; troppa carne e formaggi a discapito di uova e pesce; poca frutta e verdura; meno acqua e più bevande zuccherine.

Come deve essere una giornata tipo?

Innanzitutto bisogna partire con una colazione adeguata, perché è il pasto principale della giornata, ad esempio con latte scremato e cereali integrali; yogurt magro bianco o alla frutta; tè o tisane senza zuccheri aggiunti. Per lo spuntino consiglio della frutta o biscotti con cereali e pochi zuccheri. Da evitare snacks troppo dolci o salati, patatine, focacce, panini con salumi, bibite zuccherate per non compromettere l’appetito del bambino a pranzo. Per il pranzo, prediligere primi piatti con legumi, verdure e cereali, un secondo e frutta. Nella merenda pomeridiana deve essere presente un frutto o un dolce preparato in casa o meglio ancora un panino piccolo e pomodoro (la merenda dei nostri nonni!). La cena deve essere leggera e deve essere composta da alimenti diversi da quelli consumati a pranzo. E’ consigliabile variare il più possibile gli alimenti ed evitare la malnutrizione.

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