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Lo sapevi?

Lo sapevi?

A cura di Laura Bufano

La Napoli di oggi è il risultato di circa 3000 anni di storia. Tanti racconti di cose poco conosciute del passato alimenteranno la nostra curiosità aumentando la percezione delle nostre radici. Il fermento artistico e culturale di questi ultimi anni lo potremo intravedere dalle interviste che verranno fatte a: scrittori, poeti, pittori, fotografi, cantanti, musicisti, stilisti, scultori, attori, registi noti ed emergenti, uomini e donne che con la loro spiccata sensibilità avvertono più profondamente i nostri tempi. Parleremo di bellezza, la bellezza di Napoli alla quale non ci si abitua mai, che si sorprende sempre. La Napoli di oggi è il risultato di circa 3000 anni di storia. Tanti racconti di cose poco conosciute del passato alimenteranno la nostra curiosità aumentando la percezione delle nostre radici. Parleremo di bellezza, la bellezza di Napoli alla quale non ci si abitua mai, che si sorprende sempre.

Lo sapevi?

"Vi auguro di essere eretici", parola di Gianfranco Gallo

"Faccio l’attore per sparire"

Papà Nunzio Gallo, origini popolari, uno dei maggiori interpreti della canzone italiana e napoletana degli anni ’50; Bianca Maria Varriale, la mamma dalle origini nobili, attrice talentuosa alla scuola di Eduardo, quattro figli: Jerry, Gianfranco, Loredana e Massimiliano. Gianfranco ha cominciato con l’essere fuori dagli schemi sin da piccolo, estraneo tra i familiari prima per l’aspetto e poi per i tratti caratteriali: biondino, occhi azzurri, impegnato culturalmente, a soli 12 anni scrive poesie. Bambino curioso che presto vuole allargare i suoi orizzonti e per farlo accompagna il suo papà ovunque. Nunzio vuole che impari a memoria le canzoni napoletane ed usa un suo metodo didattico: recita, si interrompe, e vuole che Gianfranco continui… Porta a termine la Maturità Classica, ma interrompe gli studi di Giurisprudenza, vuole fare il giornalista. Nel 1981 cambia strada, entra a far parte della Compagnia di Roberto De Simone e fa tournee in tutto il mondo, imparando il mestiere di attore sul campo. C’è qualcuno che si accorge del suo talento sin dagli esordi, è Lina Sastri che intravede il camerino di Gianfranco accanto al suo e non più in fondo al corridoio. Nell’89 è il direttore artistico del Teatro Bruttini, e fa cabaret insieme al fratello Massimiliano.

Artista

Gianfranco (che sarà impegnato nello spettacolo teatrale "Lo zio del medico dei pazzi" dal 12 al 16 febbraio all'Augusteo) è anche altro e si cimenta con successo in vari ambiti: attore, cantante, regista, drammaturgo, scrittore, fino a diventare un’artista di elevato riferimento per lo spettacolo e per la cultura napoletana. Rimodella il teatro di tradizione attualizzando il linguaggio, pur mantenendo la matrice colta e popolare. Parte dal presupposto che sono tre gli elementi per fare teatro: Autore-Attore-Pubblico, e a tale proposito rifiuta i contributi pubblici, vuole esprimersi liberamente e afferma, “voglio essere libero anche al costo di essere scomodo” e intanto sperimenta. Mi dice: “Faccio l’attore per sparire” entra nella vita dei suoi personaggi, nel loro modo di pensare, si arricchisce del loro mondo emotivo e ne esce destrutturato e pronto a raccontarli. Scrive nel 2012 “Napoli da sotto a sopra”; nel 2014 “Cuori in ordine alfabetico". Non manca il suo sguardo al sociale, affronta tematiche delicate, come quella della figlia di Cutolo che non potrà mai abbracciare suo padre, e realizza un documentario “Denyse al di là del vetro” di cui è produttore, regista e sceneggiatore. Canta Gianfranco, canta la sua città con una delicatezza che solo un napoletano purosangue può fare. E poi c’è la famiglia… e i suoi occhi azzurri, luminosi e sorridenti si illuminano di più. Due figlie, Bianca e Greta. Bianca, 27 anni già recita con lui in teatro, e Greta è quasi pronta. La sua famiglia è una delle poche in Italia ad avere una tradizione teatrale così forte. Il pubblico del teatro, giudice severo ed inflessibile, ama le Compagnie Teatrali di lunga tradizione e Gianfranco costituirà la Compagnia di Famiglia insieme a Bianca, e a suo nipote Gianluca.

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Con Gianfranco, non si può non parlare di Napoli, così complessa, un vero e proprio mondo che non è stato valorizzato come merita. “Colpa della politica che si è venduta ed è concentrata su se stessa” e continua “Lo Stato non c’è, esistono la Mafia, la Camorra, la ‘Drangheta a supplire alla sua mancanza. E’ social Gianfranco, con le sue idee fuori dal coro. Un suo post di settembre 2018 recitava così: “Per recuperare, la sinistra deve trovare al suo interno un ragazzo bello dai 28 ai 35 anni, capelli ricci un po’ ribelli, laureato, preparato e very casual. Si mangerebbe i due al Governo con una decina di foto Instagram e qualche Tweet.” Il 14 novembre 2019 nasce la rivoluzione ittica con Mattia Santori inventato da Gianfranco! E’ un uomo libero di essere se stesso, niente compromessi, si può definire un eretico nell’accezione proposta da Don Luigi Ciotti: “Eretico è la persona che sceglie e, in questo senso è colui che più della verità ama la ricerca della verità- Oggi è eretico chi mette la propria libertà al servizio degli altri. Eretico è chi non cede alla tentazione del cinismo e dell’indifferenza. Eretico è chi ha il coraggio di avere più coraggio”. Si tratta di cultura, di sensibilità, di cuore ed io, di cuore, parlando con lui ne ho trovato tanto.

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