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Domenica, 28 Aprile 2024
L'Oro di Napoli

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A cura di Redazione NapoliToday

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“Vico Scassacocchi”: perché si chiama così

Un piccolissimo vicolo del centro storico di Napoli diventato famoso perché citato in diverse opere teatrali e cinematografiche, tra cui "Napoli Milionaria". Ma da dove proviene questo curioso nome?

Situato nel centro storico di Napoli, tra via dei Tribunali e Spaccanapoli, è un piccolo vicolo noto ai napoletani perché citato in diverse opere teatrali e cinematografiche. A incuriosire è il suo buffo nome sulla cui origine sono state avanzate diverse ipotesi. Scopriamo quali.

L’origine del nome "Scassacocchi"

Secondo alcuni il nome farebbe riferimento a una congrega oppure al nome di una famiglia. Altra ipotesi vuole che si chiami così per la ristrettezza del vico che avrebbe causato, anticamente, la rottura delle ruote dei carri e delle carrozze che lo attraversavano (da qui "scassa" "cocchi"). Secondo altri, invece, il nome deriverebbe dal fatto che un tempo il vico era sede di piccole botteghe, che rivendevano a prezzi stracciati pezzi di ricambio per carri e carrozze.

Le citazioni teatrali e cinematografiche

Partiamo dalla più recente. Il vicolo è stato la location principale di “Napoli Milionaria”, film tv andato in onda il 18 dicembre, ispirato al capolavoro di Eduardo De Filippo scritto nel 1945, e firmato dal regista Luca Miniero. In Vico Scassacocchi si trova la casa dei protagonisti: Don Gennaro Jovene (Massimiliano Gallo) e la moglie Amalia (Vanessa Scalera). Ma il vico viene citato anche nel film originale “Napoli Milionaria”, in cui il personaggio di Pasqualino Miele (interpretato da Totò) abita al quinto piano del civico 17. Qui De Filippo ha ambientato anche altre sue opere, come "Quei figuri di trent'anni fa": "… accussì io te ce facimmo 'a mappatella, e ce ne turnammo n'ata vota 'o sesto piano dô Vico Scassacocchi ("…così io e te facciamo le valigie e ritorniamo a vivere al sesto piano di Vico Scassacocchi!)".

Il vicolo è stato infine anche l’ambientazione di una famosa parodia della sceneggiata del gruppo cabarettistico de "La Smorfia" con Massimo Troisi, Lello Arena ed Enzo Decaro, trasmessa in TV per la prima volta nella trasmissione RAI Non stop nel 1980.

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