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Il caffè sospetto

Il caffè sospetto

A cura di Emiliano Dario Esposito

Tangenziale, perché paghiamo il pedaggio (e perché non dovremmo farlo)

L'euro da pagare per ogni passaggio sull'A56 dal 2008 finanzierebbe, teoricamente, dei lavori nella Zona Ospedaliera. E la manutenzione ordinaria, quella che non dovrebbe però creare situazioni come al Viadotto di Capodichino

Sono giornate di passione per quanti, 270mila ogni giorno, hanno necessità di utilizzare la Tangenziale di Napoli. Le verifiche sul viadotto di Capodichino stanno rendendo quasi impossibile ciò che già in condizioni normali è molto difficile causa traffico, ovvero attraversare la città sull'unico asse di attraversamento urbano a pagamento d'Europa.

L'A56 è infatti un caso più unico che raro al mondo, col suo dazio di un euro a transito. Il calcolo approssimativo dà numeri importanti: costa ai napoletani (e porta nelle casse di Tangenziale Spa) circa 8 milioni di euro al mese, quindi circa 100 milioni di euro all'anno.

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Singolari anche le motivazioni del pedaggio: inizialmente, fino al 2001, previsto per ripagare le spese di costruzione (è stata parzialmente inaugurata nel '72, costava 300 lire), è rimasto fino al 2008 senza alcuna giustificazione. Da quell'anno in poi finanzia teoricamente interventi nella Zona Ospedaliera.

Insomma: 100 milioni di euro l'anno per costruire in Zona Ospedaliera (non è chiaro cosa), per retribuire dipendenti e manager, e chiaramente per la manutenzione dell'intera tratta.

Manutenzione che però in questi giorni sta mostrando crepe inquietanti, dato che i lavori al viadotto di Capodichino – sui quali al momento si sa ancora poco, troppo poco a fronte dei disagi cui invece è andata incontro l'utenza – ha tutti gli aspetti dell'intervento d'urgenza, con nessuno dei soggetti interessati informato su tempi, modalità e motivazioni.

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Il Ministero delle Infrastrutture ha stabilito che dalla mezzanotte di oggi 25 ottobre 2019 e (sembra) fino al termine dei lavori il pagamento del pedaggio sia sospeso, per decongestionare il traffico sull'arteria stradale almeno ai caselli. Non era mai accaduto nulla di simile, e potrebbe trattarsi di un'occasione importante: che per una volta lo straordinario diventi ordinario non a svantaggio dei cittadini, ma a loro vantaggio. Che quel pedaggio scompaia per sempre.
Oppure, più realisticamente, almeno negli orari di punta. Per la manutenzione, preferibilmente portata avanti senza colpi di scena, il denaro basterà di certo.

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