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I media e Napoli

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A cura di Emiliano Dario Esposito

Il complesso discorso sulla città attraverso le sue più controverse rappresentazioni, sia interne che esterne

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Manifestazione movimenti napoletani, il sindaco di Pontida blinda la città

Chiusi negozi, uffici pubblici, centro storico, persino il cimitero. È polemica sulla sua decisione. De Magistris: "Teme arrivino i Lanzichenecchi?"

Il 22 aprile a Pontida, in provincia di Bergamo, si terrà la manifestazione organizzata dai movimenti partenopei per protestare contro quelle che definiscono le idee discriminatorie ed antimeridionali della Lega e di Matteo Salvini. Il sindaco della cittadina (poco più di 3mila abitanti), ha deciso che scuole, uffici comunali e negozi saranno chiusi tutto il giorno.

L'ordinanza è dovuta ad una "situazione" (quella del corteo) che "costituisce motivo di grave pregiudizio per l'incolumità pubblica e per la sicurezza urbana in genere, in quanto favorisce l'insorgere potenziale di episodi criminosi, quali fenomeni di insicurezza urbana, di vandalismo e di turbativa della quiete pubblica".

Chiuso anche il centro storico al traffico, la piazzola ecologica, persino l'accesso al cimitero. Un "coprifuoco in piena regola", denunciano i promotori della manifestazione. Ironico anche Luigi de Magistris: "Teme che arrivino i Lanzichenecchi? O forse un'invasione barbarica? Mi pareva uno cherzo. Non so se sorridere piangere, ma visto che, in questi giorni, noi ricordiamo Totò, con un'espressione un po' amara, credo la risposta migliore da dare a questo sindaco sia un sorriso".

Matteo Salvini è invece d'accordo col sindaco di Pontida, "aperti a chiunque voglia visitarle, che sarà accolto con civiltà a differenza dei teppisti di Napoli".

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