Luoghi comuni.
"Sì, e i luoghi comuni, devo essere sincero, sono ovunque. Anche molti napoletani parlano del Nord Italia per luoghi comuni. Sono molto diffusi tra la gente meno acculturata, al Nord come al Sud".

Perché secondo te a volte sui media, e da una certa politica, la città pare essere tanto bistrattata?
"Io la chiamo 'la puttana d'Italia'. Serve un capro espiatorio, serve che – tra i mille problemi che ha questo Paese – ci sia un posto per cui dire 'siamo in difficoltà, ma comunque non stiamo male come a Napoli'. Recentemente lo facevamo con la Spagna, ma abbiamo bisogno di farlo anche nella stessa Italia. E a trattare male Napoli sono spesso tante persone nate a Sud di Roma".

Anche napoletani?
"Sì, persone che si trasferiscono a Milano e si sentono milanesi. Che poi la Lombardia fa schifo, Milano è in condizioni molto ma molto peggiori di Napoli, e a quanto ne so Roma è messa ancora peggio".

Cosa c'è che non va a Napoli, al momento?
"Napoli è una città che potrebbe vivere soltanto di turismo. Ha fatto passi in avanti, ma può e deve fare ancora molto. Ci sono monumenti abbandonati, strade in pessime condizioni, e c'è bisogno di una stretta da parte delle forze dell'ordine, un pugno più duro. Ho visto scooter con persone senza casco passare davanti ai vigili senza che questi facessero nulla, ed è una cosa inconcepibile. E poi il centro storico dev'essere un gioiello: nella zona della Galleria Umberto, per fare un esempio, è assurdo ci siano senzatetto che vivono in capanne di fortuna. Sono pochi, a Milano ce ne sono di più, ma è il centro della città e non è accettabile che cose del genere siano in bella vista dei turisti. Si deve fare qualcosa per loro, aiutarli, spostarli".