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Salute

Riapertura degli ambulatori: le richieste dei medici

Le richieste dei medici degli ambulatori per la Fase 2 dell'emergenza da Coronavirus

I medici della specialistica ambulatoriale temono che, senza precise e stringenti misure di sicurezza, la Fase 2 conduca ad una nuova diffusione dei contagi.    «Prima che sia tardi - spiega Gabriele Peperoni, vice presidente nazionale del sindacato Sumai Assoprof - bisogna assolutamente seguire un protocollo standard. Solo in questo modo sarà possibile garantire la salute dei nostri utenti e dei medici che lavorano negli ambulatori». Sono sei, in particolare, i punti su cui il sindacato preme:

  1. sanificazione periodica e non sporadica dei locali 
  2. fornitura costante e garantita di DPI, considerato che molti specialisti non possono sottrarsi ad un rapporto ravvicinato con i pazienti. In particolare si chiedono forniture quotidiane e garantite non solo di mascherine ma anche di camici e guanti monouso
  3. ingresso limitato ai soli pazienti muniti di mascherine chirurgiche (non FFP2 o 3)
  4. modifiche all’accettazione nei poliambulatori, con controlli con termoscanner e accesso limitato al solo paziente (senza accompagnatore, tranne che nel caso di disabili)
  5. forniture costanti di gel per sanificare le mani
  6. controllo periodico di tutto il personale sanitario e amministrativo sia con test rapidi che con tamponi.

Il Sumai chiede infine che sia stabilito dalla Regione che, sia per le visite ambulatoriali che per quelle domiciliari, i pazienti  consegnino un’autocertificazione dell’assenza di positività al Covid-19 negli ultimi due mesi.  

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