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Lunedì, 29 Aprile 2024

Vele e Bronx, a rischio l'abbattimento degli eco-mostri |VIDEO

Lo decisione di spostare i progetti del Pnrr sul Fondo di sviluppo e coesione potrebbe far slittare le ricostruzioni a Scampia e San Giovanni a Teduccio. I comitati: "E' una rapina a mano armata"

Il Governo Meloni appone un punto interrogativo enorme sugli abbattimenti degli eco-mostri napoletani. Scampia e San Giovanni a Teduccio, cioé le Vele e Taverna del Ferro, conosciuta anche come Bronx. Due simboli del degrado urbano che, dopo anni di lotta dei comitati cittadini, dovrebbero essere definitivamente abbattuti tra il 2023 e il 2024. 

Il condizionale è d'obbligo perché la proposta del governo di centro-destra di spostare una parte consistente dei progetti del Pnrr, circa 13 miliardi di euro, sul Fondo di coesione rimette in discussione la riqualificazione urbana di Napoli Est e Napoli Nord. Uno scenario che ha allarmato i comitati dei due quartieri. Oggi, 1 agosto, una delegazione dei residenti di Taverna del ferro ha presidiato via Verdi, sede del consiglio comunale di Napoli. Sono stati ricevuti prima dal sindaco e poi dai capigruppo.

"La scelta da parte del Governo di tagliare la parte del Pnrr relativa alla rigenerazione urbana di Napoli è come una rapina a mano armata - afferma Rosaria Cordone, portavoce del Comitato di San Giovanni - Questi soldi dovevano garantire la rinascita di zone devastate da criminalità ed eco-mostri. A Taverna del ferro ci sono 360 famiglie che aspettano un alloggio dignitoso, a misura d'uomo". 

Si è detto sorpreso il sindaco Gaetano Manfredi: "Finché lo spostamento riguardava progetti neanche iniziati ero anche d'accordo, ma se si parla di 13 miliardi di euro resto abbastanza perplesso. Anche perché l'esperienza mi insegna che quando si cambia la destinazione dei fondi i problemi burocratici si moltiplicano. In realtà, si tratta di una proposta del Governo italiano alla Commissione europea in tema di rinegoziazione del Pnrr. Noi andiamo avanti come se niente fosse successo". 

Per entrambi i progetti i lavori sono stati già assegnati: "A ottobre devono cominciare i lavori a Scampia - prosegue il primo cittadino - mentre a San Giovanni entro fine anno. Il ministro Fitto ha assicurato che entrambi i cantieri sarebbero finanziati dal Fondo di sviluppo e coesione, ma le modalità e i tempi non ci sono stati chiariti". 

I comitati non si fermeranno: "Se non si fa marcia indietro andremo fino a Roma - assicura Rosaria Cordone - Quelle due stecche di cemento devono essere abbattute". 

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