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Il "Trono di Spade" a Pomigliano d'Arco: c'è anche Drogon

Inaugurato un nuovo gastropub ispirato al fantasy medievale

“A Pomigliano d’Arco c’è un porta per un altro incredibile mondo”. La saga di Games of Thrones, serie tv seguita in tutto il mondo, giunta alla conclusione dopo l'ottava stagione, rinasce dalle sue ceneri in un pub di Pomigliano d'Arco, "The Sign 2.0", secondo gastropub dei fratelli Franciosi, già noti nell’ambito della ristorazione campana per il The Sign di via Napoli a Pozzuoli.

Ci siamo recati (in incognito) a Pomigliano d’Arco al The Sign 2.0. Prenotiamo per 4 persone, ore 21.30, e arriviamo puntuali. Parcheggio facile (a differenza di Pozzuoli) proprio nei pressi del locale. Ingresso piccolo, che porta  su un giardino interno carino ma non stupefacente. Lo stupore invece arriva quando si varca la soglia. Il tema scelto questa volta è il fantasy medievale. Sembra di entrare in un mondo perduto. La prima sala, l’Alchimista, è una caffetteria e libreria (grazie ad un accordo con le Librerie Raffaello di Napoli sono in vendita libri fantasy medievali). “Avremo circa 400 titoli, tra libri storici, classici fantasy e qualche chicca di autori nostrani - spiega Daniele, che si occupa di questa area e sembra davvero un Bardo medievale - la nostra idea è di fare periodicamente dei concorsi per selezionare racconti fantasy e pubblicarli”.

Fantasy medievale

Mentre ci accompagnano al tavolo ci spiegano che gli scenografi della Visual Sacs hanno realizzato questa area ispirandosi al videogame fantasy The Witcher. Attraversiamo poi una zona che sembra una taverna, bassa e con finestre e porte tonde... e nessuno di noi ha dubbi che si tratti di una casa da hobbit! Ma poi il vero colpo di scena lo abbiamo quando entriamo nella sala del castello. Un camino centrale con draghi aggrovigliati, pareti di roccia, statue di guerrieri... ci aspettiamo da un momento all’altro che Daenerys e Jon Snow vengano sorridenti ad accoglierci! Ci portano i menu e ci commuoviamo. Sono i manuali di Dungeons & Dragons! L'offerta delle pietanze ricalca il The Sign di Pozzuoli con l'aggiunta dell'Idromele, il nettare degli dei, in una decina di varianti e il “vino medievale”.

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"Nerd di moda"

“Dopo lo Steampunk di Pozzuoli ho scelto il Fantasy Medievale perché è la mia passione da sempre - ci racconta Marco Franciosi (il titolare) - sin da quando mio padre mi regalò i primi due libri. La Spada di Shannara e La Storia Infinita. Fino a 10 anni fa la passione per questo genere di cose “da nerd” veniva quasi nascosta e seppellita, con timidezza ed imbarazzo. Chi leggeva o chi giocava di ruolo era uno sfigato. E noi stessi, lo ammetto, ci sentivamo sfigati. Adesso il nerd è quasi di moda. Per cui ho deciso di azzardare di nuovo e fare uscire la mia fantasia allo scoperto. E quando vedo gli occhi emozionati di chi mi viene a trovare, quando guardo i miei ospiti guardare in alto, attorno e sorridere, mi viene la pelle d’oca per l’emozione”. Ma come si fa - chiediamo - a coniugare una ristorazione moderna ad un ambiente antico? “Semplicemente non facendolo - ci risponde ancora Marco - Secondo noi il confine tra bello e trash è molto sottile quando si fanno cose del genere. Inserire piatti medievali, magari serviti da panciuti camerieri vestiti con abiti d’epoca sarebbe stato rischioso e piuttosto buffo. Per cui le nostre ricette, i nostri cozzetielli, ed anche i panini seguono le idee che abbiamo della ristorazione moderna. Ma il tutto è immerso in un ambiente fortemente caratterizzato ma rilassante. Qui a Pomigliano ci sono due colossi per me inarrivabili che si chiamano Gigione e Sciuè. Anni di esperienza, generazioni di ricerca, ed ammetto che quando posso vado anche io a mangiare da loro, sono molto vicini. Non ho mai pensato di voler fare qualcosa tipo ‘Il Panino Più Buono Di’. I miei ospiti vorrei venissero a spendere in primis il loro tempo. Che debba anche farli mangiare e bere bene non deve essere l’obiettivo, ma semplicemente un dovere. Ci mancherebbe... ma non voglio essere scelto per una cena fugace di una mezz’ora dopo ore di attesa. Amerei che chi venisse vorrebbe non andarsene più”. Ma il tema qual è? Il Trono di Spade? Il Signore degli Anelli? “Un po' tutti e nessuno - esclama il titolare - Ognuno ci sta vedendo quello che vuole e che conosce. Ovviamente in molti trovano riferimenti alla serie Il Trono di Spade perché è stata un successo incredibile, ma nulla è uguale al film. Ci sono delle similitudini, degli omaggi... ma non volevamo violare alcun diritto e marchio registrato. Certo è che quella balestra somiglia proprio a quella di Joffrey della prima stagione di GOT, e quella statua sembra proprio un Nazgul vero?” conclude Marco, ammiccando".

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