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Domenica, 28 Aprile 2024

Spiagge libere, movimenti contro il Comune: "Stop a lidi e numero chiuso"

Protesta degli attivisti mentre il Consiglio comunale si riuniva in seduta monotematica per discutere del piano mare 2024

Si gioca a beach volley, con tanto di rete ma senza spiaggia, davanti alla sede del Consiglio comunale di Napoli. Associazioni, movimenti e comitati si sono dati appuntamento in via Verdi per protestare contro la gestione delle spiagge e del mare in città. Il tutto mentre l'assemblea dei consiglieri si era riunita in seduta monotematica proprio per discutere del piano mare 2024. 

Un mare che gli attivisti definiscono negato perché appannaggio dei lidi privati oppure, in quei rari tratti di litorale pubblico, con accesso a numero chiuso. "Siamo qui per chiedere al Comune un cambio di rotta - afferma Mario Avoletto di Mare Libero Napoli - Stop agli interessi dei privati e al numero chiuso, il mare deve essere dei cittadini. Lo scorso anno, grazie anche al Governo Meloni, nonostante le concessioni fossero scadute, c'è stata una deroga. Ora chiediamo che questa amministrazione si sieda al tavolo con i cittadini e realizzi un piano in cui le concessioni riguardino i servizi e non le occupazioni di suolo perché non è accettabile che ci sono privati che sequestrano suoli demaniali per mesi". 

Negli ultimi tempi Mare Libero ha vinto alcune battaglie. Per esempio, il Tar ha sospeso il provvedimento di chiusura del cancello di accesso ai Bagni Elena: "Ora vogliamo la rimozione di tutti i cancelli che impediscono l'accesso alle spiagge" ha sentenziato Avoletto. 

Al centro delle polemiche sul mare anche le bonifiche per Napoli Est e Bagnoli: "Intorno a Bagnoli continuano a girare interessi privati. - sostiene Umberto Martellotta del Laboratorio Iskra - L'ultima proposta è quella di Aurelio De Laurentiis di costruire lo stadio. Probabilmente si tratta di una strategia politica, ma noi continuiamo a dire che la priorità per quella fetta di città non può essere la privatizzazione degli spazi. Noi vogliamo la rimozione integrale della colmata, come prevede la legge; lavori per i giovani e le giovani del quartiere; recupero di un mare che resti libero e fruibile da tutti".

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