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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Saviano: "Quello che sta accadendo a Mondragone non è il Covid ad averlo determinato"

Il pensiero del noto scrittore napoletano su quanto sta accadendo nel comune campano

Il noto scrittore napoletano Roberto Saviano ha espresso sui suoi profili social ufficiali il suo pensiero su quanto sta accadendo a Mondragone negli ultimi giorni e nelle ultime ore.

"Quello che sta accadendo a Mondragone - scrive l'autore di Gomorra - è in sintesi la situazione di un pezzo di Paese che vede nell'emigrazione la sola possibilità di realizzazione e nel lavoro degli immigrati (a basso costo, senza tutele né diritti) l'unica strada per continuare a produrre. I lavoratori bulgari contagiati a Mondragone vivono in palazzine occupate abusivamente e sono parte di quella infinita manodopera che lavora nelle campagne meridionali spesso senza contratti e senza nessuna sicurezza. Il populismo più becero dirà che la diffusione del virus è determinata dall'occupazione abusiva, dagli immigrati, ‪ma sarebbe accaduto lo stesso se fossero stati lavoratori italiani a vivere in quelle condizioni di lavoro, con quelle paghe.‬ Anzi, sappiamo bene che ci sono territori in Italia in cui ancora i numeri della pandemia destano preoccupazioni e non ci sono palazzine occupate abusivamente, ma un comparto produttivo che non si è mai fermato del tutto, che non si è mai fermato davvero. Quello che accade a Mondragone è il Covid ad averlo determinato? No, la responsabilità è delle politiche sull’immigrazione che mai hanno seguito, in Italia, la bussola del diritto, ma sempre quella della becera propaganda, alimentando paure. Chiamano gli immigrati invasori, mentre l'Occidente avanzato e produttivo, che ha bisogno della loro manodopera, li schiavizza confinandoli nell'illegalità e dunque nella assenza dei diritti essenziali. E garantire diritti, favorire l’integrazione degli immigrate significa mettere in sicurezza tutto il territorio e tutte le persone che ci vivono. E chi pensa agli abitanti di Mondragone? Domanda che già sento, ma è una domanda scorretta perché ha l'unico obiettivo di armare persone le une contro le altre e sembra far dimenticare l'evidenza, e cioè che quei lavoratori sono essenziali alle campagne, che senza di loro le bufale affogherebbero nella merda e nell'incuria".

"Protestare si può e si deve, ma per le condizioni di quei lavoratori, insieme a quei lavoratori e non ora, ma molto tempo fa", conclude Saviano.

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