La lettera di un commerciante: "Mai chiesto aiuto, ma così mi portate alla tomba"
Luigi è un commerciante di abbigliamento, abituato a cavarsela da solo e a non lasciare indietro nessuno. Ha scritto un appello accorato: "Le restrizioni della Fase 2 minacciano di portare al fallimento tutti i piccoli negozianti come me"
"Le restrizioni che vogliono imporci non faranno altro che condurre le nostre attività al fallimento, per questo chiedo al presidente Conte e al governatore De Luca di mettersi nei nostri panni": a parlare è Luigi Atteo, giovane commerciante napoletano di abbigliamento, titolare di tre negozi, di cui uno nella centralissima via Toledo. Racconta di non essersi mai lamentato, proprio come i colleghi della miriade di piccole attività commerciali che si affacciano dal dedalo di vicoli sulla strada che costituisce il cuore dello struscio turistico e cittadino.
"Le attività piu' piccole - spiega Luigi - lavorano con l'affluenza, hanno margini bassi e quindi, non possono certamente sopravvivere facendo entrare due persone per volta. Ho sempre pagato le tasse - racconta - non mi sono mai lamentato. Sono 'morto' a livello commerciale per ben due volte e non ho mai chiesto aiuto allo Stato. Con la mia bravura, con un pizzico di fortuna e con l'aiuto di Dio sono riuscito a crearmi di nuovo un futuro".
Luigi ha chiuso senza esitare, senza pensare a incassi e guadagni, e non si è dimenticato dei suoi dipendenti: "sono tutti in cassa integrazione dagli inizi di marzo, ma non hanno ancora visto neppure un euro. Hanno famiglie da sfamare e ho anticipato io gli stipendi di marzo e aprile, prelevando denaro dagli utili dello scorso anno". Un gesto fatto senza pensare al proprio tornaconto anche se è costretto, nonostante il lockdown, a sostenere comunque le spese dei suoi negozi e delle famiglie che mantiene:
"Devo pagare 10mila euro di affitto al mese e 13 dipendenti. Di certo non posso metterli in strada.
Aiuto mio padre che fa l'operaio e guadagna mille euro al mese.
Aiuto anche mia suocera che ha perso il marito l'anno scorso a causa di un tumore. Prendeva 1800 euro al mese con l'indennità di accompagnamento. Ma la pensione, con reversibilità, si è ridotta a 430 euro. E paga un affitto di 500 euro al mese.
Chiedo a Conte e De Luca - conclude Luigi - di riconsiderare le disposizioni della 'fase 2'. così come sono ci porteranno alla tomba. Lo so che è difficilissimo governare una regione, una nazione, però vi chiedo di tutelarci, anche a nome di tutti i piccoli commercianti di Napoli che si trovano nella mia stessa situazione. Sono da 38 giorni chiuso in casa senza guadagnare un solo euro, vivo con gli utili dello scorso anno e stavolta ho, anzi, abbiamo tutti bisogno di aiuto".