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Un grido di speranza dalle Vele: la poesia di una donna di Scampia

A 80 anni ha trascorso gran parte della sua esistenza a curare il figlio tossicodipendente. La sua storia in una poesia dettata a tre professori

Una storia dalla profonda periferia di Napoli. Un racconto straziante di una donna che ha vissuto tutta la vita per la propria famiglia tra il cemento delle Vele. A raccoglierla sono stati tre professori di una scuola di Scampia che hanno ascoltato le parole di una donna quasi 80enne straziata da una vita di sacrifici. Il dolore durato negli anni per il figlio tossicodipendente e l'esistenza trascorsa per cercare di recuperarlo. Il tutto raccolto in una poesia in napoletano, dettata a voce ai docenti in sala professori con la speranza che venisse pubblicata per dare un aiuto a chi come lei si trova a lottare contro questo dramma. Un grido di dolore e speranza semplice come la forza delle donne di Scampia. Queste le sue parole: 

Figlio mio bell
cor e mamma toja
io che facess 
pe' te fa felice
pe' te puté aiutà
ma niente
io nun 'o pozz ffà
so' impotente a mammà
ma si vuò tu,
si vuò tu
te può salvà cor e mammà
te salv tu e salv pur a mme.

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