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Lunedì, 29 Aprile 2024
Attualità Posillipo

A Posillipo pini addio, saranno piantati più tipi di alberi. "Biodiversità ok, adesso investiamo nei rain garden"

Si delinea il piano dei lavori che riguarderanno il quartiere collinare. L'ambientalista Roberto Braibanti: "C'è ancora un passo da fare"

È dal 2019 che Posillipo è orfana di quella che era la sua tradizionale cartolina, con gli alberi secolari in gran parte tagliati a causa di un parassita che li rendeva pericolanti. Qualcosa però in questa prima metà del 2023 pare essersi mosso.

Un piano di ripiantumazione c'è. Ci saranno vari tipi di alberature, non una sola, e non più i pini. Quali, tra gli alberi proposti dal Comune di Napoli, lo deciderà la Soprintendenza. Si tratta di decisioni frutto del tavolo tecnico di esperti chiamati dall'amministrazione a esprimersi sulla zona, un pool di agronomi che ha suggerito non solo di evitare i pini perché non si ripresentassero problemi già affrontati, ma anche di utilizzare diverse essenze arboree così che la biodiversità eviti stragi come quella occorsa appunto nell'ultimo decennio proprio ai pini. Gli alberi proposti sono tutti autoctoni e saranno di due o tre tipi differenti.

Il piano che Palazzo San Giacomo ha redatto per il quartiere collinare riguarda anche il parco Virgiliano e le strade distrutte dalle radici degli alberi, le quali verranno totalmente riqualificate. I lavori dovrebbero iniziare tra la fine di quest'anno e l'anno prossimo.

“Il Comune ha recepito, attraverso l’assessore Santagada, il fatto che le piantumazioni devono assolutamente essere fatte con specie diverse – commenta positivamente il presidente di Gea-ETS, l'ambientalista Roberto Braibanti – è un argomento di cui abbiamo discusso diverse volte (su NapoliToday, ndR) ed è assolutamente un bene abbia fatto breccia nelle istituzioni. C'è però ancora un passo da fare. Visto che è previsto nel piano del Comune vengano rifatti tutti i marciapiedi, che allora si facciano i rain garden”.

Si tratta, spiega ancora Braibanti, “di piccoli bacini artificiali depressi, che raccolgono il deflusso dell'acqua piovana dai bordi delle strade. Da un lato irrigano gli alberi quando piove, dall'altro evitano di avere grandi afflussi di acqua nelle fognature. Sarebbe un passo verso una città più moderna, che vuole adattarsi il più possibile ai cambiamenti climatici. E in una fase di rifacimento dei marciapiedi un'opera simile verrebbe portata a termine a un costo bassissimo, prossimo allo zero”.

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