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Domenica, 28 Aprile 2024
Attualità Procida

L’isola di Vivara scelta per uno studio sugli effetti del cambiamento climatico: i motivi

Il piccolo isolotto nel golfo di Napoli è tra i pochi luoghi d'Italia e del Mediterraneo a non aver conosciuto significativi interventi da parte dell'uomo

È stata scelta per uno studio perché è tra i pochi luoghi d'Italia e del Mediterraneo a non aver conosciuto significativi interventi da parte dell'uomo. Si tratta di Vivara, piccola isola nel golfo di Napoli, che per questa caratteristica è il luogo più idoneo per capire quali sono gli effetti del cambiamento climatico.

La ricerca è stata condotta dal DiSTAR - Dipartimento di Scienze della Terra dell'Ambiente e delle Risorse dell'Università Federico II di Napoli che, con il professor Leopoldo Repola, ha realizzato anche un modello tridimensionale, unendo aspetti storici e ambientali di un territorio antico che non ha subito interventi di antropizzazione.

Il Dipartimento ha infatti sviluppato, con i dati raccolti, un modello digitale dell'isolotto che si trova accanto Procida e che è riserva naturale dello Stato. Attraverso i software e le procedure di analisi dei dati, è stato possibile simulare con esattezza gli effetti di eventi anche estremi come le precipitazioni intense, le mareggiate e flussi di vento anomali, e capire qual è l'impatto di tali fenomeni sul territorio e in che modo predisporre interventi utili.

Un ambiente quasi integro oggi, ma che per la sua centralità è stata approdo commerciale in epoca protostorica, come testimoniano i ritrovamenti, e che nel corso del tempo è stata interessata da eruzioni vulcaniche e dall'abbassamento progressivo del terreno: le tracce preistoriche si sovrappongono alle dinamiche geologiche, rendendolo un luogo unico.

Una applicazione per esplorare virtualmente l'isola

Nei prossimi mesi il modello sarà accessibile prima tramite la pubblicazione sul sito del Dipartimento, e successivamente con una applicazione per gli studenti delle scuole che potranno esplorare virtualmente la piccola, preziosa isola del Golfo. Si potranno osservare sia il patrimonio emerso che quello sommerso: sono stati ripresi gli diversi ambienti dell'isola, la vegetazione, le linee di costa e i fondali marini, utilizzando droni, sistemi Gis (Geographic information system), laser scanner terrestri, sistemi fotogrammetrici e sensori termografici.

La ricerca è molto utile per capire come l'uomo si adatta ai cambiamenti della geologia e insieme come la natura si riprende ciò che è suo. Per Nicola Scotto Di Carlo, coordinatore del comitato di gestione della riserva del di Vivara che dalla scorsa primavera ha riaperto l'isola alle visite, lo studio e il modello in 3d può aiutare la tutela di un habitat delicato che ha specie animali protette, rarità botaniche ed emergenze archeologiche antichissime.

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