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Il ritorno della Festa dei Gigli | VIDEO

L'evento mancava da quattro anni, causa Covid. Ecco come si prepara il quartiere Barra

La Festa dei Gigli di Barra torna dopo quattro anni. A causa del Covid, l'ultimo appuntamento con questo grande evento della fine di settembre è datato 2019. Domenica 24, per tutta la giornata, i tradizionali obelischi torneranno a sfidarsi a colpi di alzate e brani musicali. Sarà la duecentesima edizione. I gigli sono alti 25 metri di altezza, portati in spalla dalle paranze, gruppi di cittadini che per un intero anno si allenano per questa giornata. Come se non bastasse il peso della struttura in legno, il giglio 'ospita' anche un'intera banda musicale.

Per la prima volta, il Comune di Napoli si occuperà delle spese di logistica e sicurezza. Per questo motivo, la tensione nel quartiere di Napoli Est è tanta. Lo storico Angelo Renzi, il fondatore della paranza La Formidabile Lello Maddaluno e il consigliere municipale Patrizio Gragnano raccontano In questo video come il quartiere si sta preparando all'appuntamento. "Non possiamo commettere errori - afferma Lello - stavolta ci giochiamo la faccia". 

La paranza

I più emozionati sono sicuramente loro, i membri della paranza. È da quattro anni che aspettano di poter alzare nuovamente il giglio. Su tutte le loro spalle è visibile una gobba, è il segno del peso dell'obelisco. Tutti i membri delle paranze lo mostrano con orgoglio. 

Tra gli storici partecipanti c'è Lello, che nel 1983 ha fondato la paranza La Formidabile: "Per me la festa è come una fidanzata, ne sono innamorato. Durante il Covid non ero sicuro che avrei avuto la possibilità di vivere altre feste dei Gigli". 

Lello Maddaluno non nasconde che negli ultimi anni fino al 2019 la celebrazione aveva assunto una forma che non convinceva tutti i residenti del quartiere: "Non siamo stati bravi a farci amare da tutti ma adesso vogliamo tornare alla tradizione, mettere la musica in primo piano, farci amare da tutti. In occasione dei 200 anni prepareremo di nuovo un giglio a quattro facce, com'era agli inizi della festa".

Il consigliere

Patrizio Gragnano, consigliere 5 stelle della sesta Municipalità, spiega perché la presenza del Comune è così importante: "Questa festa ha vissuto anche anni bui quando nel 2007-2008 la magistratura smantellò un giglio per infiltrazioni camorristiche. Da quelle ceneri è rinata una festa diversa, davvero del popolo. E il fatto che ci sia il Comune a sostenere alcune spese è il miglior antidoto possibile a qualsiasi tipo di infiltrazione. E' solo il primo passo verso la costituzione di una fondazione. Questo appuntamento diventi un volano di sviluppo per tutto il quartiere".

Lo storico

I Gigli di Barra anno origini antiche, come spiega lo storico del quartiere Angelo Renzi: "I primi documenti in cui si parla della festa risalgono al 1822. Furono alcuni scaricatori di porto a installare l'idea sulla scorta dell'esperienza di Nola, dove ha sede la madre di tutte le feste dei gigli. In origine c'era un solo giglio, che a differenza di quello di oggi era basso e sviluppato sui quattro lati. Era dedicato al culto di Sant'Anna. Già nel 1824 I gigli divennero due, ma l'elemento musicale probabilmente non era ancora presente. Con il tempo, poi, i gigli non sono stati più dedicati a Sant'Anna bensì a Sant'Antonio". 

Secondo i documenti, le tracce della musica all'interno dell'evento risalgono a dopo l'Unità d'Italia. "Con l'Unità - prosegue Renzi - esplode la musica napoletana tradizionale. Questo avrà una grossa influenza anche nel quartiere e la musica diventerà parte integrante della festa". 

A differenza di altre celebrazioni, la festa dei gigli di Barra ha una forte connotazione popolare: "Ci sono feste - precisa lo storico - che il potere dona al popolo e ci sono invece feste che nascono dal popolo. La nostra rientra sicuramente nella seconda categoria. Molto spesso durante la sua storia, il potere ha cercato di controllarla senza però mai riuscirci. Ci provò anche il fascismo ma con scarsa fortuna. La verità è che non si può imbrigliare perché ha l'energia di un'eruzione che viene dalla terra, dalla spontaneità della gente. Se riuscirà a recuperare la sua autenticità e ad essere al riparo da qualsiasi tipo di infiltrazione, allora potrà davvero rilanciare tutto il quartiere". 

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