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Domenica, 28 Aprile 2024

Così E.ON e IOC-UNESCO salvano il mare

Presentata a Castel dell'Ovo la mostra Ocean&Climate Village. Con il progetto Save the Wave viene ripiantumata la Posidonia oceanica, una pianta fondamentale per l'ecosistema marino del Mediterraneo

Salvare il mare per salvare il futuro del Pianeta. Dopo il successo di Milano e Venezia, arriva a Castel dell'Ovo di Napoli, 'Ocean&Climate Village', la prima mostra interattiva ed educativa dedicata alla relazione tra oceano e clima. Realizzata dalla Commissione oceanografica intergovernativa dell'UNESCO (IOC-UNESCO), con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Napoli, la mostra vede come partner della tappa partenopea, E.ON Italia, player internazionale dell'energia, nell’ambito di Energy4Blue, il progetto con cui l’azienda si impegna per la salvaguardia dei mari coinvolgendo in modo attivo partner, cittadini, dipendenti e istituzioni. 

Dal 2022 E.ON, insieme a IOC-UNESCO, ha attivato il progetto Save The Wave, con il duplice obiettivo di preservare e ripristinare gli ecosistemi di Posidonia oceanica e sensibilizzare le comunità locali sull’importanza di partecipare attivamente alla salvaguardia del mare. Il progetto ha già visto la riforestazione di due praterie di Posidonia oceanica nel Golfo di Mondello a Palermo e alle Isole Tremiti, sulle coste pugliesi, con l’obiettivo di rigenerare l’ecosistema esistente. La Posidonia oceanica da un lato favorisce la biodiversità, dall’altro produce ossigeno e cattura biossido di carbonio dall’atmosfera, contribuendo alla lotta al cambiamento climatico. 

“La partnership con IOC-UNESCO è per noi motivo di grande orgoglio - commenta Frank Meyer, CEO di E.ON Italia - perché rende concreto ed evidente il valore delle collaborazioni tra aziende e istituzioni a favore delle comunità e dei territori. Il nostro impegno per la salute del Pianeta e degli ecosistemi marini contribuisce a realizzare la nostra missione per rendere l’Italia più verde. Abbiamo l’ambizione di creare un movimento attivo e partecipativo per diffondere buone pratiche e consapevolezza in tutto il Paese e dare vita ad uno sviluppo veramente sostenibile, a livello economico, sociale e ambientale a vantaggio delle generazioni future”.

La mostra, a ingresso gratuito, sarà disponibile dal 6 al 12 marzo. Il percorso si snoda in otto aree tematiche, tra pannelli informativi, contributi multimediali e realtà virtuale. L’esposizione, inoltre, è fruibile anche online, da ogni parte d’Italia e del mondo, grazie alla piattaforma del Decennio del Mare. “Uno degli obiettivi più importanti del Decennio del Mare - spiega Francesca Santoro, Senior Programme Officer della Commissione Oceanografica Intergovernativa dell'UNESCO - è quello di creare una Generazione Oceano che conosca veramente l’oceano e sia emotivamente connessa ad esso. L’educazione all’oceano si riferisce proprio alla comprensione dell’influenza che l’oceano ha su di noi e viceversa: l’oceano è intrinsecamente legato a grandi questioni globali come il cambiamento climatico e la sicurezza alimentare, la salute umana e l’economia globale. Comprenderne il valore può migliorare la protezione, la conservazione e l’uso sostenibile dell’oceano e delle sue risorse, oltre a contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile”.

Alla presentazione della mostra hanno preso parte anche Ana Luiza M. Thompson-Flores (UNESCO Regional Bureau for Science and Culture in Europe), il Console Ambasciatore Paolo Andrea Bartorelli (Ministero degli Affari Esteri), Paolo Mancuso (Consigliere alla Transizione Ecologica del Comune di Napoli), Maura Striano (Assessore all'Istruzione e alla Famiglia del Comune di Napoli), Matteo Lorito (Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II), Marco Sacchi (Responsabile di sede, CNR-Ismar), Chris Bowler (Presidente Stazione Zoologica Anton Dohrn) e Federico Girotto (designer Feel the Change).

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