rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Attualità

Via libera tra regioni, De Luca prende tempo: "Il giorno prima ragionerò sullo stato del contagio"

Secondo le previsioni del Governo, sarà reso possibile dal 3 giugno. Ma è polemica tra Palazzo Chigi e Palazzo Santa Lucia

"Dal 3 giugno liberi tutti, dice il premier. Io dal 2 ragionerò per capire a che punto è il contagio. E comunque che significa liberi tutti se abbiamo ancora curve epidemiologiche alte in alcune parti dell'Italia?". In un'intervista al Corriere della Sera il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha ribadito quanto detto ieri nel corso del programma di Lucia Annunziata "Mezz'ora in +", in onda su Rai Tre.

Il governatore non ha firmato l'intesa con il governo, accordo che ritiene sia un esempio di scaricabarile, in questo caso sulle Regioni, per quanto riguarda eventuali conseguenze in termini di contagio. "Abbiamo condiviso il documento delle Regioni – spiega De Luca – Ma riteniamo che il ministero della Salute abbia il dovere di dettare linee guida per garantire le condizioni di base prioritarie per la sicurezza dei cittadini. Questo punto non è stato accettato e non abbiamo firmato".

"C'è stato un misto di finzione e di irresponsabilità – prosegue sul Governo – Per quello che ci riguarda lunedì (oggi, ndR) non apriamo né i ristoranti né i pub né i mercati. Apriremo giovedì per preparare con serietà le condizioni di igienizzazione e poi di sicurezza per i clienti, in questi tre giorni. Il passaggio alla ripresa piena della vita economica e sociale era nelle cose. Ma ci siamo arrivati nel modo peggiore, moltiplicando elementi di confusione e di pericolo futuro. Io vedo un Paese nel quale ormai si sono drammaticamente abbassate le barriere protettive, e in cui tutte le prescrizioni rischiano di rimanere lettera morta, perché nessuno controlla più nulla. È bene dire ai nostri concittadini con estrema chiarezza, che da oggi la vita delle persone e delle famiglie è legata soltanto alla responsabilità dei comportamenti individuali".

"Quella del governo è una posizione francamente sconcertante - aggiunge il governatore della Campania - Cosa significa questo finto e tardivo rispetto per le autonomie regionali? Perché allora non lo si è fatto dal 4 maggio? La verità è che non si è retta l'onda d' urto delle categorie, di qualche Regione, del mondo produttivo che spingeva per aprire tutto. Io credo che dobbiamo aprire tutto, ma definitivamente, senza pericoli di ritorni indietro, e in modo ordinato e semplice".  

"Mi preoccuperei di fare una sburocratizzazione radicale del Paese - ha sottolineato infine De Luca - Ma se i presupposti sono 21 indicatori sanitari da mandare a Roma ogni settimana, una cosa demenziale, che ripropone di nuovo la centralizzazione, allora davvero non andremo lontano".

Emiliano: "Screzio con De Luca irrilevante"

Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, ospite di 24 Mattino su Radio 24, ha parlato della querelle Governo-De Luca. "De Luca ha fatto le stesse cose che stiamo facendo noi governatori", e "non c'era niente da firmare. La sua era una posizione politica non particolarmente diversa dalle altre. Non era d'accordo su un punto: pretendeva, giustamente, che il governo centrale dicesse se c'erano le condizioni epidemiologiche per riaprire e siccome il governo ha chiesto alla Regioni di fare l'esame di questa situazione in loco, la decisione alla fine è in corresponsabilità e De Luca pretendeva invece di saperlo dal ministero della Salute. L'unico screzio è stato questo ma del tutto irrilevante nel contesto generale, molto enfatizzato sulla stampa oggi". "Non è nelle mie prerogative - ha risposto poi infine ad una domanda - dire se De Luca sta facendo o no campagna elettorale".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Via libera tra regioni, De Luca prende tempo: "Il giorno prima ragionerò sullo stato del contagio"

NapoliToday è in caricamento