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De Luca contro il Governo: "Nessun criterio per mobilità fra regioni e scelte irresponsabili"

Il presidente della Campania sottolinea anche la sua preoccupazione per il numero dei casi di Coronavirus in Regione ancora altalenante

Si dice preoccupato per i 10 casi di Covid emersi dal bollettino di ieri sera Vincenzo De Luca, oggi tornato su Facebook per un nuovo discorso ai cittadini campani a tre mesi esatti dall'ultima conferenza stampa vera e propria . "Aiutateci ad aiutarvi", è stata la conclusione del suo intervento, in cui ha sottolineato anche quanto sia comprensibile psicologicamente sentire tutti l'emergenza alle spalle ma quanto d'altro canto sia questo un atteggiamento pericoloso. Il governatore ha inoltre puntato il dito contro il Governo per la mancanza di visione a proposito della riapertura in arrivo dei confini regionali, oltre che per le figure - tutte da scoprire nella loro utilità - degli assistenti volontari.

Mobilità tra Regioni: "Per ora nessun criterio dal Governo"

"Le questioni più semplici diventano battaglie ideologiche - ha spiegato il presidente della Campania iniziando a parlare delle polemiche recenti Nord-Sud - Per quanto riguarda la mobilità tra le regioni noi abbiamo fatto riferimento al numero dei contagiati, se c'è un territorio con molti casi devono esserci delle limitazioni per quel territorio. A oggi invece non abbiamo la definizione dal Governo di un criterio, ci auguriamo faccia delle scelte ragionevoli". "Intanto - stempera De Luca - Solidarietà a Fontana per le minacce che ha avuto, e vorrei ricordare che siamo gemellati con Milano anche nel clima di grande collaborazione e rispetto reciproco che c'è tra gli ospedali Niguarda e Cardarelli".

La polemica sulle elezioni regionali: "Assurdo in concomitanza con scuola"

Questione che sta molto a cuore al presidente della Campania è quella delle elezioni regionali, sulla quale attacca l'Esecutivo perché si starebbe "comportando irresponsabilmente". "Il governo con un decreto ha escluso si facciano prima di settembre. Intanto però in Italia abbiamo aperto tutto. La proposta delle regioni è votare fra due mesi, a luglio, nell'ultima settimana. Invece il governo vuole aprire la scuola e andare a votare a fine settembre, con ballottaggi dei Comuni coinvolti che dovrebbero avvenire a metà ottobre, quando avremo anche un picco di influenza e – è prevedibile – un ritorno di Covid. Ma come si fa ad essere così irresponsabili? - incalza De Luca, che poi attacca direttamente i suoi oppositori politici - Chi non vuole le elezioni? Le opposizioni, la Lega, Fratelli d'Italia, i Cinquestelle. Ad oggi nessuno ci ha dato una risposta da Paese serio. L'importante è sapere chi ha la responsabilità di queste scelte".

De Luca ha anche puntualizzato come si procederà con la scuola. "Dobbiamo fare i tamponi a tutto il personale scolastico. I pediatri ci chiedono di prescriverli anche per la scuola dell'obbligo, per le materne. Sarà difficile, basta immaginare quanto è complesso concepire distanziamento sociale alle materne, ma ce la faremo".

La richiesta di fondi al Governo

"Il Governo sta discutendo il decreto rilancio, che prevede una penalizzazione delle 'zone rosse' non statali, abbiamo chiesto si possa invece aiutare Ariano Irpino ad esempio - ha detto ancora il governatore - Ho fatto presentare emendamenti che riguardano anche la sanità. La nostra Regione riceve meno soldi, pro capite, rispetto alle altre Regioni. Dato che ci sono 3,1 miliardi di risorse aggiuntive, chiediamo di recuperare almeno la metà del divario tra la Campania e la media nazionale. Consapevolmente la nostra Regione viene rapinata, in fatto di sanità, di 300 milioni annui. Aggiungo: anche il Ministero dell'Economia deve restituirci 240 milioni di euro per una sentenza della Corte dei Conti. Persona garbata il Ministro dell'Economia, ma dovrebbe mostrarci di essere vivo".
Altra stoccata di De Luca a questo punto: "A tal proposito, sappiate che forze politiche della Campania, esponenti politici campani, non stanno facendo nulla per questa Regione".

Il siparietto sugli assistenti volontari

La figura degli assistenti volontari ha dato occasione al presidente della giunta regionale per uno dei suoi caratteristici siparietti. "Sessantamila assistenti volontari - ha spiegato ironicamente De Luca - Il Governo ha deciso questa straordinaria operazione, direi mistica. Cosa dovrebbero fare? Possono fare la multa a chi non porta la mascherina? No. A chi non mantiene i tavoli dei ristoranti distanziati? No. Controllare la movida? Regolare il traffico? No. Cosa possono fare? Ci è stato risposto 'moral suasion', in pratica gli esercizi spirituali. Andranno in giro con il saio con sopra scritto 'pentiti è colpa tua' insomma. Saranno persone con una qualche specializzazione, educatori? No. Hanno una formazione professionale? No. Formati alla scuola del niente, destinati a fare il nulla. Spero solo non bussino alle nostre porte di casa a disturbare le pennichelle".

"Noi invece": i provvedimenti della Regione Campania

De Luca ha quindi presentato a contrasto quanto sta secondo lui facendo la Regione per affrontare l'emergenza dal punto di vista economico. "Qui da modesti artigiani della politica abbiamo raddoppiato le pensioni minime - sono state le parole del presidente - Da oggi le iniziamo a pagare, andrà avanti per due mesi, e per 230mila persone. I nostri anziani sono gli ultimi fra gli ultimi, e danno spesso una mano ai propri figli e ai propri nipoti. Da oggi parte anche il bonus per gli stagionali del turismo. Siamo orgogliosi come cittadini campani di aver condotto in porto questa grande operazione sociale. Penso nessuno in Italia abbia fatto nulla del genere".

L'attacco a de Magistris e la vodka che "non viene da San Pietroburgo..."

Il governatore ha quindi parlato della nuova ordinanza sulla movida (pubblicata stamane, posticipa la chiusura imposta ai locali e impedisce la vendita d'asporto oltre le 22 di alcolici), dell'idea di rendere la Campania meta sicura e ambita per i turisti e tirato una frecciatina neanche troppo implicita al sindaco di Napoli Luigi de Magistris. "Suggerirei a tutti di non fare uscite a capocchia, 'apriamo tutto', giusto per fare demagogia - sono state le sue parole - qui si apre per non richiudereIn Corea hanno richiuso la capitale, Seoul, che tanto per intenderci ha il doppio della popolazione della Campania. Avevano aperto due settimane fa e ora c'è stata un'esplosione di contagio e hanno richiuso. Noi dobbiamo evitarlo assolutamente e serve essere seri".

Sulla movida, tiro leggermente corretto a proposito dei più giovani: "Voglio rivolgere un saluto affettuoso ai ragazzi che escono, vogliono solo divertirsi - sono state le parole del presidente campano - stiamo lavorando anche per voi, per garantirvi serate di tranquillità. Vogliamo tutelarli, così come vogliamo tutelare la stragrande maggioranza degli esercenti, dei titolari dei locali. Allegria, serenità, gioia, tutto senza cafonerie. Non è impossibile vivere in allegria le noste serate. Ai ragazzi dico solo: evitate di comprare superalcolici che fanno schifo. Se vi vendono vodka a 50 centesimi al bicchiere dovete immaginare che quella vodka non viene da San Pietroburgo, ma viene distillata nelle reti fognarie delle nostre città".

Il futuro e i timori del contagio

De Luca ha quindi spiegato che nei prossimi mesi ci sarà un "piano vaccinazioni contro l'influenza, dobbiamo avere il 100% dei vaccinati tra gli anziani, e a settembre avremo una macchina da guerra per tamponi e test sierologici. Daremo a tutti i territori la possibilità di avere screening in tempi rapidi". Infine, il governatore ha mostrato le sue perplessità sul numero dei contagiati emerso ieri dal consueto bollettino regionale della task force, 10. "Io sono preoccupato, vedo la gente troppo tranquilla - ha concluso - aiutateci ad aiutarvi".

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