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Martedì, 23 Aprile 2024
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La cocaina nel mare provoca danni alle anguille: lo studio della Federico II

Lo studio è stato pubblicato dalla rivista Science of the Total Environment

L'esposizione prolungata delle anguille a concentrazioni ambientali di cocaina, una droga molto diffusa in ambiente acquatico, provoca seri danni al tessuto muscolare di questa specie. Lo rivela un nuovo studio pubblicato dalla rivista Science of the Total Environment, condotto da Vincenza Laforgia e Anna Capaldo, docenti del Dipartimento di Biologia dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, in collaborazione con Lillà Lionetti, Ivana Caputo, Flaminia Gay, Marilena Lepretti, Gaetana Paolella, Stefania Martucciello del Dipartimento di Chimica e Biologia dell'Università di Salerno.

I risultati di questo studio, riportati dalla stampa nazionale e internazionale, tra cui, National Geographic, The Smithsonian Magazine, New Scientist, IFLScience, The Guardian, dimostrano che i principali parametri di funzionalità muscolare delle anguille risultano alterati dopo un'esposizione cronica, 50 giorni, a concentrazioni ambientali di cocaina, e non ritornano a valori normali nemmeno dopo la sospensione dell'esposizione a cocaina per 10 giorni.

Questa ricerca evidenzia pertanto come la cocaina presente nell'ambiente acquatico possa interferire con la fisiologia delle anguille, e potenzialmente dei pesci che vengono a contatto con essa, riducendone le capacità di sopravvivenza.

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