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Stella Moris al Maschio Angioino: "Napoli, grande città d'Europa, ha fatto qualcosa di importante per Assange"

La moglie del fondatore di Wikileaks: "Mio marito rischia il carcere a vita per aver detto la verità"

Grazie ad un'iniziativa dei consiglieri Sergio D'Angelo e Antonio Bassolino, da oggi Julian Assange, giornalista e attivista australiano fondatore di Wikileaks incarcerato dal 2019 in Gran Bretagna, è cittadino onorario di Napoli. La cerimonia nel pomeriggio al Maschio Angioino, gremito di sostenitori, attivisti, esponenti della cultura e delle arti e anche una rappresentanza della comunità palestinese partenopea che ha tenute alte due bandiere della Palestina. La pergamena e la medaglia della città sono state ritirate da Stella Moris, moglie e avvocato di Assange.

"È un grande onore ricevere la cittadinanza onoraria di Napoli, che è una grande città europea. Sono davvero colpita dalla mobilitazione che c'è stata e che ritengo sia fondamentale per la libertà di stampa e per l'ingiustizia che Julian sta subendo", ha detto la moglie di Assange intervenendo al Maschio Angioino. "Julian sta soffrendo moltissimo per l'ingiusta detenzione: si trova in una delle peggiori prigioni d'Inghilterra da quattro anni e mezzo e rischia la condanna a vita negli Stati Uniti per qualcosa che non dovrebbe essere mai considerato un crimine: la libertà di stampa e il diritto di dire la verità". In caso di estradizione negli  USA Assange rischia una condanna a 175 anni di carcere per aver pubblicato documenti secretati che hanno portato alla luce crimini di guerra. 

Julian Assange cittadino onorario di Napoli (Ph A. De Cristofaro - NT)

Ad aprire la cerimonia il consigliere Sergio D'Angelo, primo firmatario dell'ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale a maggioranza che ha portato poi la Giunta a deliberare il conferimento della cittadinanza onoraria. A seguire gli interventi del consigliere comunale ed ex sindaco Antonio Bassolino e dei giornalisti Dèsirée Klain e Francesco Romanetti.  Al termine della cerimonia in sala è risuonato il grido 'Assange libero'. Molta commozione quando il fotografo e docente dell'Accademia di Belle Arti Fabio Donato ha fatto omaggio a Stella Moris di una fotografia-manifesto per la libertà di stampa che la ritrae mentre urla.  

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