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Fase 2, i dubbi di Ascierto: "Uscire solo se necessario, o ci sarà una nuova ondata"

Per il medico che ha messo a punto il protocollo di sperimentazione del Tocilizumab la "ripartenza" si deve più a ragioni economiche che mediche. Intanto sottolinea che il vaccino è già in sperimentazione sull'uomo, ma ci vorrà tempo

Il Tocilizumab è importante, ma lo è ancora di più il vaccino, che però "di sicuro non avremo prima di un anno, perché ci sono tutta una serie di step da fare". Così l'oncologo e ricercatore napoletano, Paolo Ascierto, a iNews24 a proposito del protocollo terapeutico messo a punto insieme alla sua equipe al Pascale di Napoli, che sta avendo ottimi risultati anche all'estero.

Il punto di svolta resta però il vaccino: "Ci sono 30 aziende - come detto dall'OMS - che stanno sperimentando vaccini. Alcune di queste già sull'uomo, per molte altre è necessario fare test su animali, verificare che gli anticorpi neutralizzino il virus e non facciano peggio, che non ci siano effetti collaterali. Ci sono infine 3 fasi di sperimentazioni sull'uomo che impiegano tempo".

"Fase 2? Rischio seconda ondata contagio"

Ascierto è molto cauto sulla fase 2. "In questo momento la fase 2 è dettata più da necessità di altra natura, come quella economica e non da reali possibilità di riapertura. I numeri stanno andando nella direzione giusta, ma non possiamo dire che il pericolo è scampato. Il virus circola ancora e riaprendo molte attività, il rischio di una seconda ondata è ancora molto elevato". "Se non abbiamo necessità di andare in giro, dobbiamo restare a casa - è il monito di Ascierto - Laddove c'è necessità di uscire, bisogna considerare di avere sempre con sé la mascherina, deve diventare un presidio per noi costante. Il distanziamento fisico è un altro utile rimedio, lavarsi spesso le mani, usare disinfettanti, tutto ciò che abbiamo fatto finora. Se i numeri sono diminuiti è dovuto essenzialmente al lockdown".

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